Come farsi portare Soluzioni dai dipendenti e non Problemi.

Come farsi portare Soluzioni dai dipendenti e non Problemi.

È una cosa su cui ho riflettuto molto in questi anni. Pensavo, esiste una ricetta per non farmi più portare problemi ma soluzioni dai miei collaboratori. Poi un giorno mi sono detto…

“Smetti immediatamente di pagare i tuoi dipendenti per dirgli quello che devono fare. Devi assolutamente cominciare a pagarli per farti dire cosa, tu, devi fare!”

In tutti questi anni di assistenza alle imprese abbiamo capito che dobbiamo assumere risorse perché queste risolvano i problemi insieme a noi e per noi!

Ma per farlo bisogna fare un cambio di mentalità. Dobbiamo educare i dipendenti a ragionare come se fossero dei veri e propri collaboratori, dei partner, dei soci!

In questo post blog parlerò proprio di questo. Cambiare mentalità per scalare il successo della propria azienda.

Scopriremo come le aziende più importanti al mondo ragionano e come paesi sono riusciti a diventare i paesi più ricchi al mondo partendo migliaia di anni dopo di noi, solo ragionando con una mentalità più moderna. 

Ora voglio fare con te dei ragionamenti:

Ti sei mai chiesto perché quando ad un tuo collaboratore succede qualcosa, se ne lava le mani e chiede sempre al titolare cosa deve fare per risolvere quel problema?

E se succedesse un problema nella sua vita privata, ti chiamerebbe con la stessa frequenza? Probabilmente no! Sai perché?

Perché la sua vita privata, appunto, è la sua, invece l’azienda non è sua. Quante volte ti è capitato che un collaboratore lascia disordinato il posto di lavoro. Sono convinto che molti invece, lascino la propria abitazione molto più ordinata.

Molti dicono: “devi lavorare come se l’azienda fosse la tua”.

E’ la cosa più sbagliata che puoi dire ad un collaboratore. Non è come se fosse, l’azienda è la sua!!

D’altronde se l’azienda è aperta e guadagna lui ha un lavoro, se l’azienda va male e chiude lui deve cercarsi un’altra opportunità di guadagno.

Questa situazione non è forse la stessa tra il titolare e il collaboratore? Ebbene si. L’azienda è di chi ci lavora. Questo è un primo punto.

Perché un titolare d’azienda si ritrova a pagare un collaboratore e la maggior parte delle volte deve dire, allo stesso collaboratore cosa deve fare?

Non sarebbe più giusto che quando un titolare paga un collaboratore, lo pagasse per le nozioni e le competenze che mette a disposizione? Altrimenti cosa va a fare a scuola per così tanti anni?

Nella scuola sei costretto ad essere giudicato ed essere punito quando sbagli e invece nel lavoro vige la regola che sbagliando si impara.


A scuola ti paralizzano, nel mondo del lavoro devi muoverti veloce…

Grazie a tutto questo nel nostro paese abbiamo l’attitudine di aspettare ordini dal nostro Capo.

La verità è che non esistono capi. Ogni collaboratore deve essere il capo della sua mansione, del suo lavoro.

Uno dei problemi più grandi che abbiamo in Italia, secondo il mio parere, è a livello culturale.

Abbiamo un sistema scolastico obsoleto.

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Foto di Yan Krukov

Si studiano materie quasi inutili per la vita di tutti i giorni e lavorativa e non c’è nessuno spiraglio per un cambiamento.

Si studia storia invece di studiare come migliorare il futuro, in alcuni istituti diamo ancora troppa importanza a lingue in disuso come latino e greco e non si da la giusta importanza all’Inglese e soprattutto, non c’è un istruzione finanziaria o della gestione del lavoro, comunicazione e relazioni con le persone.

Ti insegnano a non parlare con i compagni, invece nel mondo del lavoro dei comunicare con i colleghi;

Ti insegnano a non copiare o non imparare dai compagni, invece nel lavoro devi copiare il lavoro degli altri o imparare da esso;

Ti insegnano che se studi troverai lavoro e invece non ti assumono perché fino a quel giorno hai solo studiato;

Ti obbligano a studiare quindi esci con la convinzione che sei obbligato a lavorare, hai orari obbligati nella scuola e credi che anche il lavoro si basa per le ore passate sul lavoro invece che per i risultati prodotti;

Ce ne sarebbero tanti altri di questi ragionamenti da fare e potrei parlarne per ore. Quindi mi fermo qui e preferisco capire insieme a te le 3 aree di miglioramento, fondamentali affinché ci sia un cambio di mentalità e di atteggiamento.

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Foto di Alexas Fotos

Certamente questo tipo di situazioni appena viste, e altre che vedremo più avanti, rendono le persone, e le aziende in cui queste persone operano, improduttivi. Creano malintesi, cattivi rapporti tra colleghi e collaboratori superiori. Fino ad arrivare spesso a delle rotture. Alla base di queste rotture, in quasi tutte le aziende, ci sono punti di vista diversi e obiettivi diversi tra i vari livelli e tra i titolari e i collaboratori.

Cosa vuole un titolare d’azienda e cosa viole un dipendente

Domandando ai tantissimi imprenditori che ogni mese incontro, le tre cose principali che emergono sono:

● Aumentare il Fatturato
● Avere meno problemi in azienda
● Non dover stare tutto il giorno in azienda, in altre parole, aver più tempo libero nella vita privata

Per mia fortuna, sia perché ne gestisco diversi ma soprattutto perché ne assisto e ne formo tanti altri, so anche e voglio elencarti le tre cose che, invece, desidera un dipendente:

● Guadagnare di più, aumento di stipendio;
● Essere maggiormente gratificato;
● Lavorare in un ambiente di lavoro sereno e senza stress.

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Foto di Andrea Piacquadio

E’ straordinario come le tre cose principali che desidera un imprenditore e le tre cose che desidera un collaboratore, che in Italia ancora chiamiamo dipendente, siano la stessa cosa;

Potrebbe essere la conseguenza di un determinato tipo di approccio nelle azioni quotidiane che si svolgono nel lavoro. Infatti:

  • Se aumenta il fatturato di un’azienda può aumentare anche lo stipendio del collaboratore
  • Se Il collaboratore risolvesse  i problemi che incontra nel lavoro, l’imprenditore non ne avrebbe da risolvere, ricevendo così gratificazione e promozioni; 
  • Se l’imprenditore ha questi due risultati, non c’è bisogno che va tutti i giorni in azienda avendo più tempo libero;
  • si creerebbe un clima di fiducia disteso e sereno per tutti i collaboratori dell’azienda.

Sono convinto che tu che stai ascoltando, che sia un imprenditore o un collaboratore, troverai punti d’accordo con questa mia analisi.

Molti mi chiedono: Ma come potremmo arrivare a questa ultima ipotesi ideale prospettata?
Ci vuole, costanza, impegno, formazione ma soprattutto volontà.

Le 3 aree di miglioramento che regalano risultati incredibili

Ora cercherò di darti le 3 Aree su cui lavorare per cambiare totalmente la visione nella tua azienda con risultati incredibili.

Ti avviso che ci vuole quelle che io definisco le 3 C: Credenza, Costanza e Competenza.

Prima di immergersi nelle Aree di miglioramento ti invito da domani mattina o addirittura da subito a ragionare come segue: non trattare i tuoi collaboratori come dipendenti o qualcuno da comandare ma come clienti o fornitori a cui stai prestando un servizio.

Il rapporto deve essere genuino, rispettoso e contribuire al soddisfacimento della persona con cui collabori.

Per concludere, c’è un secondo problema e che abbiamo appreso dal sistema che ormai è viziato, nel nostro paese, ovvero che il lavoro sicuro è il lavoro che ti impiega mediamente 8 ore al giorno per il quale hai una retribuzione fissa.

In altre parole vengo pagato per le ore che occupo il mio ruolo sul lavoro e non per i risultati che porto. Cosa diversa invece per un libero professionista o il titolare di un’azienda che viene pagato per i risultati che porta.

Ogni collaboratore deve capire che viene pagato non per le ore che passa a lavoro ma per i problemi che riesce a risolvere e per i risultati che riesce a raggiungere.

In un’era futuristica, dove ci sarà sempre di più l’avvento dell’intelligenza artificiale, è solo con caratteristiche umane insostituibili che fra poco ti indico che puoi creare un valore inestimabile e insostituibile nella tua azienda, grazie allo sviluppo e alla crescita delle risorse umane.

Ti indico le 3 Aree in cui devi assolutamente lavorare su te stesso e con il rapporto che hai con i tuoi collaboratori:

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Foto di Moose Photos

1. FIDUCIA E AFFIDABILITA’


Sono due parole che a volte si confondono ma sono ben distinte.

La fiducia è l’atteggiamento verso altri o se stessi che risulta da una valutazione positiva di fatti e circostanze che generalmente

produce un sentimento di sicurezza e Tranquillità.

Il termine affidabilità, che fino a poco tempo fa veniva usato soprattutto per le macchine e adesso si allarga anche alle persone è la garanzia che una persona dà di portare un determinato risultato.

In altre parole riguarda la maggiore o la minore probabilità di portare risultati concreti e positivi. Riscuotono, quindi, un certo grado di credito o fiducia, serietà, validità e rispondenza alle attese.

In virtù di quanto descritto, tu punteresti su un collaboratore di fiducia o l’affidabile?

Assolutamente la seconda. In realtà la fiducia è una conseguenza della caratteristica affidabilità. Circondati di collaboratori affidabili a cui, se deleghi un compito, quel compito sai che verrà svolto. Sicuramente anche nei tempi e nei modi previsti.

Se una persona è affidabile allora dai anche la fiducia. E’ pur vero che per diventare affidabile una persona deve riscuotere la tua fiducia per poi rispondere in maniera affidabile alle tue attese.

Quindi viaggiano sempre a braccetto, dai fiducia e le persone diverranno affidabili, sii affidabile e le persone ti daranno fiducia!!

 
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Foto di Jopwell

2. RESPONABILITA’

Avete persone responsabili in azienda? Se si da cosa lo vedete?

L’unico modo per misurare la responsabilità di una persona è vedere la sua capacità di risolvere i problemi.

Affidare un compito ad una persona, non vuol dire dargli la responsabilità. La responsabilità non si cede, la responsabilità si ottiene.

Affidare un compito a qualcuno vuol dire delegare. Ma poi, se la persona è responsabile o no, lo dirà la capacità di risolvere le situazioni che quel compito da svolgere gli presenta.

Alla fine se ci pensi Responsabilità è la somma di due parole: Response che vuol dire rispondere e Ability che vuol dire abilità. Quindi la responsabilità è l’abilità nel rispondere alla situazione che ci si pone di fronte.

Ovviamente una persona responsabile sa anche se non ha saputo, rispondere, reagire o intervenire a quel determinato compito, assumendosi la colpa, appunto: si prende la responsabilità, ovvero il compito di capire dove ha sbagliato e trovare nuove risposte.

A mio parere dovrebbe diventare un atteggiamento essere responsabile e non una conseguenza o un premio di chi si prende la colpa. Impara a rispondere alle situazioni che ti accadono e vedrai che non dovrai trovare un colpevole.

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Foto di Pixabay

3. CREATIVITA’

Ti starai chiedendo, Cosa c’entra la creatività?

E’ proprio la creatività che fa crescere il business con idee nuove ovvero con l’innovazione. Ci pensi che le aziende più ricche al mondo negli ultimi 20 anni sono le aziende più creative e innovative? Se il Titolare o i collaboratori di quella azienda non fossero stati creativi, dove sarebbero ora?

Sicuramente non dove sono. Le aziende non funzionano se non fosse per le persone coinvolte. Quindi diventa fondamentale avere persone creative in azienda, e se così non fosse, avere delle tecniche o metodi per stimolare la creatività del proprio Team.

 

Oggi viviamo in un mercato altamente competitivo e globale dove differenziarsi sta alla base di ogni successo. Le aziende e le persone che capiscono l’importanza di crescere e coltivare il talento creativo lo fanno diventare un elemento della propria cultura aziendale e lavorativa.

Inoltre, avere un approccio creativo, porta anche tantissimi altri vantaggi:

  • Aiuta ad aumentare la produttività
  • Motiva gli altri membri del Team a fare meglio
  • Incoraggia una sana raccolta di feedback
  • Promuove un approccio al Problem Solving
  • Aiuta a trovare nuove opportunità di miglioramento
  • E tanti altri…

Se vuoi farti portare Soluzioni dai tuoi collaboratori e non Problemi, devi assolutamente sviluppare e formare i tuoi dipendenti almeno su queste 3 Aree di miglioramento.

Queste sono le Aree tra le più importanti e più sottovalutate o sconosciute.

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Chi sono io per dirti tutto questo

Se non mi hai ancora conosciuto mi presento brevemente: 

Mi chiamo Christian Lucarini e dopo più di 20 anni passati a gestire oltre 300 persone, in più di 10 aziende fondate in diversi settori, ho deciso di creare Dipendente Autonomo, un metodo grazie al quale ho risolto situazioni molto complicate nelle mie aziende e soprattutto, applicandolo su altre attività commerciali in diversi settori, è riuscito a essere risolutivo nel 95% dei casi.

Un’azienda Leader è fatta da persone Leader, quindi continua a formarti e invita a farlo anche ai tuoi collaboratori. Condividi questo articolo con i tuoi colleghi, sarà uno spunto importante di riflessione anche per loro.

Sono convinto che puoi fare cose straordinarie. Non ci credi? 

Forse, perché non hai ben in mente cos’è una cosa straordinaria e che non è poi così difficile da raggiungere…

Ti posso assicurare che una cosa straordinaria è una cosa normale fatta bene tutti i giorni, quindi, inizia subito e credici.